Lo stress post traumatico è una malattia? La risposta è no: dopo un trauma, infatti, è normale avere una risposta psicologica e fisiologica allo stress vissuto con l’evento.
Ben altra cosa è il Disturbo da Stress Post Traumatico (spesso abbreviato anche in PTSD), che si sviluppa quando emergono sintomi che impattano in maniera importante nella vita della persona, come conseguenza di uno o più eventi particolarmente stressanti o traumatici, che possono avere varia natura, come:
- esposizioni a guerre: il disturbo post traumatico da stress nei soldati è molto frequente, data la loro condizione di esposizione a numerosi eventi traumatici;
- esposizioni a terremoti, incendi, alluvioni: uno studio ha osservato come la prevalenza del PTSD tra bambini e adolescenti entro il primo anno di esposizione a terremoti e alluvioni era del 19%;
- incidenti automobilistici o con altri mezzi di trasporto: l’affondamento della nave da crociera Concordia, ad esempio, ha portato molti dei superstiti a richiedere un risarcimento per lo sviluppo di un PTSD;
- diagnosi di malattie: molte persone che affrontano il cancro possono presentare sintomi di PTSD. Uno studio pubblicato dalla rivista Cancer evidenzia come il 22% dei pazienti oncologici riporta sintomi di stress post-traumatico;
- gaslighting: è una forma di violenza psicologica che può portare all’esordio di ansia, depressione e PTSD;
- stalking: trovandosi a temere per la propria incolumità a causa delle minacce e persecuzioni subite dallo stalker, è possibile per la vittima di stalking sviluppare i sintomi del PTSD, come ipervigilanza e disturbi del sonno;
- tradimento: si tratta di un trauma che viene sperimentato soprattutto dai bambini quando, all’interno del loro nucleo familiare, subiscono violenza proprio da parte delle figure di riferimento che, al contrario, dovrebbero proteggerle. Ecco perché la psicologa americana Jennifer Freyd ha parlato nel 1991 di betrayal trauma o “trauma da tradimento”.
Quali sono i sintomi associati al PTSD?
La sindrome post traumatica da stress emerge con l’evitamento di stimoli associati al trauma:
- tentativi di evitare ricordi spiacevoli, pensieri o emozioni relativi al trauma;
- evitamento o tentativi di evitare persone, luoghi, oggetti o situazioni che suscitano pensieri, emozioni o ricordi associati al trauma.
Lo sapevi che…
Il PTSD scaturisce anche dalle alterazioni del pensiero e delle emozioni in seguito al trauma, come:
- incapacità di ricordare aspetti significativi dell’evento (legata ad amnesia dissociativa e non a fattori come uso di sostanze o trauma cranico);
- convinzioni negative su sé stessi, gli altri o la vita, ad esempio: “il mondo è un posto pericoloso”;
- pensieri di colpa su sé stesso o altri;
- mania di controllo;
- riduzione dell’interesse per attività precedentemente gradite;
- sentimenti di estraneità e distacco verso gli altri;
- umore tendenzialmente negativo, con incapacità di provare felicità o soddisfazione.
Quali sono le conseguenze del PTSD?
Le conseguenze del disturbo post traumatico da stress possono essere anche:
- depressione post traumatica da stress;
- ansia da stress post traumatico;
- uso di sostanze.
Se i sintomi sopraggiungono almeno 6 mesi dopo l’evento traumatico, si parla di un disturbo post traumatico ad esordio ritardato.
Nel disturbo post traumatico da stress la guarigione è possibile?
Per quel che concerne il decorso della sintomatologia, circa il 60% dei casi di Disturbo Post Traumatico da Stress si rimette spontaneamente nei primi 12 mesi, senza un trattamento psicoterapeutico, ma comunque presenta una sintomatologia post-traumatica che viene spesso curata con farmaci.
Segui i consigli per una buona terapia dei Disturbi da stress post- traumatico
Le due forme d’intervento ad oggi più efficaci sono:
1. Il trattamento farmacologico
La sintomatologia in fase acuta del Disturbo Post Traumatico da Stress è spesso caratterizzata da gravi livelli di ansia, terrore e disperazione accompagnati da insonnia. Quindi risulta opportuno valutare la necessità di associare all’intervento psicologico, specialmente nelle prime fasi del trattamento, un trattamento farmacologico che attenui l’intensità della sintomatologia ansiosa e potenziando l’azione psicoterapeutica.
2. Il trattamento psicoterapeutico
A oggi, tra gli interventi psicologici più efficaci, la terapia per trattare il disturbo post traumatico da stress più utilizzata è la terapia cognitivo-comportamentale. Lo scopo di questa terapia è aiutare il soggetto a identificare i pensieri e le convinzioni negative e le alternative di comportamento più funzionali e vantaggiose in relazione all’evento traumatico.
La terapia si articola in diverse fasi:
- Definizione e gestione dei problemi “urgenti” per il paziente (es. la compromissione della funzionalità quotidiana a causa degli evitamenti)
- Costruzione di una relazione terapeutica sicura e collaborativa per il paziente
- Fornire informazioni sul disturbo
- Stabilizzare i sintomi più perturbanti con l’utilizzo di tecniche di gestione dei sintomi (es. tecniche di rilassamento)
- Lavorare sulle memorie traumatiche mediante l’esposizione ai ricordi dolorosi
- Effettuare una ristrutturazione cognitiva
- Prevenire le ricadute.