E’ sempre più diffusa la steatosi epatica non alcolica, non solo tra gli obesi: alla base vi sono malattie metaboliche, spesso come conseguenza di un’alimentazione e di uno stile di vita scorretto. Avere il fegato grasso non è una bella cosa, ma per la gran parte di chi ce l’ha non è una vera malattia e non dà sintomi. Ora le principali società scientifiche, coinvolte nella cura della malattia, hanno definito le linee guida per identificare le persone a maggior rischio.
Quante persone hanno il "fegato grasso"?
La platea con steatosi epatica non alcolica (Nafld, questo il nome e l’acronimo scientifico) è vasta: il 25-30 per cento della popolazione generale e fino al 50 per cento dei pazienti obesi o diabetici; sono numeri in aumento in tutto il mondo. Se si parla di “malattia di fegato avanzata”, quindi a rischio di complicanze, le persone colpite si riducono all’1-2 per cento della popolazione, mentre tra quanti soffrono di diabete si arriva al 10-15 per cento.
Qual è la causa del fegato grasso?
La diffusione e il continuo aumento della steatosi epatica non alcolica si devono alla crescente obesità e all’invecchiamento della popolazione, al consumo di cibi ricchi di acidi grassi saturi, di zuccheri industriali, di carni processate, dell’estendersi del diabete e dalla sedentarietà.
Sovrappeso, dislipidemia, diabete, malattie intestinali o abuso di alcuni farmaci (come i cortisonici) possono aumentare il carico di lavoro per il fegato che si trova così a immagazzinare più grassi del necessario.
I Sintomi: attenzione INFIAMMAZIONI ALL’ORIZZONTE
All’ecografia il fegato appare simile a quello dei forti bevitori: chiaro e costellato da macchioline bianche di lipidi, laddove non dovrebbero esserci. Essendo asintomatica, la steatosi non alcolica spesso si scopre per caso con ecografia o risonanza, nell’ambito di altri controlli. ll grasso nel fegato può essere causa di infiammazione cronica e, in un ridotto numero di casi, la steatosi peggiora con la cicatrizzazione del tessuto (fibrosi), che ne compromette anche la funzionalità.
Quali sono le conseguenze del fegato grasso?
Non si deve però enfatizzare la malattia: solo un caso su 100 può andare incontro a una malattia severa del fegato come la steatoepatite, la cirrosi o il cancro, in genere dopo molti anni o addirittura decenni. L’evoluzione è però più probabile in chi ha molti fattori di rischio, ovvero chi è obeso o con insulino-resistenza. In caso di diagnosi può essere sensato un controllo ecografico ogni 6 mesi, la biopsia è invece necessaria solo se il quadro evolve verso la cirrosi epatica.
Segui i consigli per prevenire la steatosi epatica
Seguire una dieta equilibrata e fare esercizio fisico è l’accoppiata vincente per trattare la steatosi non alcolica, per cui non esiste, ad oggi, una terapia farmacologica efficace.
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