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Moda pickleball: in aumento le lesioni oculari. Come proteggersi

 

 Il pickleball è lo sport del momento: negli Stati Uniti è in rapida crescita e ha visto un aumento della partecipazione tra tutte le fasce d'età, in particolare tra gli anziani. Tuttavia, negli ultimi 4 anni, sono in aumento anche le lesioni agli occhi ad esso legate, vista la sua crescente popolarità. Quella pallina rigida e forata infatti, se colpisce l’occhio, può far terminare una partita in pronto soccorso.

Un nuovo studio di bioingegneria ha simulato al computer cosa accade “dentro” l’occhio al momento dell’impatto, aiutandoci a capire il perché di certe lesioni e come prevenirle. 

Perché il pickleball può essere pericoloso per gli occhi?

La palla da pickleball è in plastica dura, con 26–40 fori, del diametro di circa 73 mm. È più rigida e meno comprimibile di una pallina da tennis: quando colpisce, assorbe poca energia e ne trasferisce molta ai tessuti oculari. Risultato: un “colpo contusivo” che si scarica su cornea, iride, zonule del cristallino e retina.

Lo studio in breve

Nello studio pubblicato su Bioengineering, ricercatori di UC Irvine e Florida Institute of Technology hanno costruito un modello 3D di occhio e orbita e lo hanno sottoposto, in simulazione, a un impatto diretto di una palla a velocità tipiche di gioco (fino a 40 miglia all’ora circa). Il modello a elementi finiti (FEM) riproduce materiali e geometrie dell’occhio (cornea, sclera, corpo vitreo, iride, zonule), così da vedere dove si concentrano sforzi e deformazioni durante e dopo il colpo.

Cosa è emerso:

  • Cornea e limbus sotto stress: a velocità >30 miglia all’ora si osserva deformazione importante della cornea, con picchi di stress al limbus (la giunzione tra la cornea e la sclera). Qui possono nascere abrasioni o, nei casi estremi, rotture.
  • Iride e angolo: la pressione che si crea nella camera anteriore spinge indietro l’iride, poi la fa rimbalzare in avanti (fenomeno “coup-contrecoup”). Questo movimento può stressare l’angolo irido-corneale e favorire l’ifema (sanguinamento nella camera anteriore dell’occhio) o recessione d’angolo, condizioni che aumentano il rischio di glaucoma secondario.
  • Zonule del cristallino: le fibre che sospendono il cristallino subiscono trazione massima nella fase di rimbalzo, quando l’occhio torna di colpo alla sua forma e “strappa” le zonule; il modello ha stimato picchi fino a circa 0,35–0,37 MPa, compatibili con sublussazione o dislocazione del cristallino.
  • Segmento posteriore: onde di pressione nel vitreo generano forze di taglio sulla retina, specie nella periferia e al polo posteriore. Questo aiuta a spiegare lacerazioni retiniche ed emorragia vitreale descritte nei casi clinici.

Chi è più a rischio e perché

Lo studio sottolinea una vulnerabilità particolare nei giocatori over-65: con l’età i tessuti si irrigidiscono, il vitreo tende a liquefarsi e aderire in modo irregolare alla retina, aumentando gli effetti delle stesse forze meccaniche. Inoltre, i riflessi sono meno pronti e schivare una palla a corta distanza non è sempre possibile.

Alcuni consigli di sicurezza:

  1. Protezione prima di tutto
    Occhiali protettivi in policarbonato, omologati per sport, possono assorbire e deviare l’energia dell’impatto, evitando che arrivi alla cornea, all’iride e alla retina. Gli occhiali per uso quotidiano non bastano perché le lenti possono rompersi o non coprire a sufficienza. Il policarbonato sportivo è leggero, resistente all’impatto e disegnato per coprire bene l’area perioculare.
  2. Attenzione ai tiri ravvicinati
    Le volée a distanza ravvicinata riducono i tempi di reazione e caratterizzano gli scenari più a rischio per colpi diretti all’occhio. Meglio moderare la potenza e mantenere sempre una distanza di sicurezza, soprattutto quando si gioca con principianti o persone più grandi.
  3. Cosa fare dopo un colpo all’occhio
    Non sottovalutare la situazione, anche se il dolore passa, alcune complicanze (come le emorragie o le lacerazioni retiniche) possono comparire o farsi notare dopo ore o giorni. Segnali da non ignorare: vista offuscata, aloni, mosche volanti improvvise, lampi di luce, dolore o fotofobia. In questi casi, meglio correre subito da un oculista.


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