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Sono sempre di più gli italiani che soffrono di insonnia

A causa del Covid 19 aumentano i disturbi del sonno

 

Nel periodo di incertezza che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo a causa dell’emergenza pandemica, la qualità del sonno della maggioranza degli italiani ha subito un radicale peggioramento, incidendo negativamente sia sul benessere fisico che su quello mentale.

Con l’arrivo del Covid-19 e le conseguenti restrizioni imposte dal governo, le abitudini e i ritmi quotidiani sono cambiati, compromettendo, molto spesso, il fisiologico ritmo sonno-veglia. Costrette a casa, le persone anticipano o posticipano involontariamente il periodo del sonno, alterando il ritmo circadiano, ovvero il ritmo vitale della giornata secondo il nostro orologio interno (24 ore). 

Queste, per così dire, sregolatezze, unite all’aumento dello stress e dell’ansia alimentati dal senso di costrizione, dall’incertezza del futuro e dalle preoccupazioni per la salute dei propri cari, portano all’inevitabile aumento dei disturbi del sonno

L’insonnia è uno dei principali disturbi del sonno ed è caratterizzata dalla difficoltà di addormentarsi, di rimanere addormentati o da un’alterazione nella qualità del sonno che risulta insufficiente o poco ristoratore. Se trascurata, l’insonnia può causare un aumento di irritabilità, difficoltà di concentrazione e di svolgere le attività quotidiane. Nei casi più gravi, l’insonnia può alimentare disturbi psichici, neurologici e malattie cardio-metaboliche.

In questo contesto, diventa fondamentale seguire delle buone pratiche che aiutino a ritrovare i ritmi quotidiani. 

È comunque sempre consigliabile rivolgersi a uno specialista qualora i disturbi perdurino nel tempo.

 

Qualche suggerimento per migliorare la qualità del sonno

  • fare esercizio fisico regolare nelle ore diurne (mattina e pomeriggio);
  • mantenere un orario fisso per andare a dormire e per svegliarsi;
  • rilassarsi prima di andare a letto, per esempio fare un bagno caldo o ascoltare musica rilassante;
  • cercare di dormire in un contesto poco soleggiato e silenzioso;
  • evitare di utilizzare smartphone, laptop e altri dispositivi perché portano a un’iperstimolazione che rende difficile la fase di addormentamento. Nonostante lo smart working costringa spesso a rimanere davanti al computer per ore, anche oltre l’orario usuale di lavoro, bisogna sforzarsi di non abusare dello “schermo” prima di andare a dormire per conciliare il sonno;
  • evitare di dormire nel pomeriggio;
  • evitare di bere bevande che contengono caffeina.
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