Le persone con problemi cardiovascolari, come i cardiopatici e gli ipertesi, hanno maggiori probabilità di avere complicazioni da COVID-19, pertanto devono stare particolarmente attente a proteggersi dal virus.
Qual è il significato del termine “Ipertensione”? Quali sono le conseguenze di questa patologia?
L'ipertensione è una malattia caratterizzata da elevata pressione arteriosa, che dipende dalla quantità di sangue che pompa il cuore e dalla resistenza delle arterie stesse al flusso sanguigno.
Pertanto, un soggetto ha la pressione alta quando i valori di pressione sanguigna massima (sistolica) e minima (diastolica) superano rispettivamente 140 mmHg e 90 mmHg. L'ipertensione, se non trattata e se non monitorata continuamente attraverso le misurazioni della pressione sanguigna, nel tempo può portare a gravi conseguenze, come infarto o ictus.
Qual è la prevalenza dell’ipertensione arteriosa nella popolazione italiana?
L’ipertensione arteriosa è un problema che colpisce in Italia circa il 30% degli uomini e il 31% delle donne adulte, per le quali diventa più comune dopo la menopausa.
Perché le persone con pressione alta hanno maggiori probabilità di avere complicazioni da COVID-19?
Il fatto che le persone con malattie cardiovascolari, come la pressione alta, siano maggiormente a rischio di complicazioni dovute al coronavirus non è solo correlato alla maggiore vulnerabilità sistemica di questi pazienti. Infatti, stando a uno studio pubblicato dall'American Association of Clinical Cardiologists, tra le complicanze della malattia COVID-19, molto sono di tipo cardiovascolare:
Inoltre, secondo una ricerca pubblicata sull'European Heart Journal, i pazienti ipertesi hanno un rischio molto più alto di complicanze rispetto ai soggetti contagiati che non soffrono di ipertensione. I pazienti con ipertensione arteriosa, che non assumono farmaci per controllare tale condizione, presentano un rischio più elevato di morire per COVID-19.
Qual è il meccanismo d’azione del virus a livello cardiovascolare?
Attaccando i polmoni, il virus riduce al minimo la capacità del cuore di ossigenare il sangue e lo costringe a lavorare troppo, aumentando il bisogno di pompare di più e sempre più velocemente.
Inoltre, non è da escludere che l'infezione virale danneggi direttamente le cellule del cuore, come è stato dimostrato nei casi di infezione con altri tipi di coronavirus. Infine, la stessa risposta infiammatoria innescata da SARS-CoV-2 potrebbe avere effetti deleteri sul muscolo cardiaco.
Quindi, cosa fare se si ha la pressione alta in questo periodo COVID-19?
La SIIA (Società Italiana Ipertensione Arteriosa) consiglia ai pazienti ipertesi di non modificare la terapia antipertensiva che già stanno assumendo e di continuare a monitorare la loro pressione sanguigna.
Pertanto, è imperativo che le persone più a rischio, come gli anziani, aderiscano rigorosamente alle seguenti semplici precauzioni.
Se ti sta a cuore, segui i consigli della SIIA per ridurre il rischio di contrarre il COVID-19:
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